Le aspettative c’erano e senz’altro loro non le hanno deluse: Elia Guzzi del Do Yu Kai Chiasso e Luca Wyler del Judo Budo Club Bellinzona, entrambi quadri nazionali Under 17, sono i nuovi campioni svizzeri. Luca ha vinto “alla grande” nella categoria +73kg: non c’è stato di fatto avversario che abbia saputo tenergli testa. L’atleta bellinzonese partiva sì favorito, ma dopo il grave infortunio dello scorso aprile e malgrado l’ottimo risultato conquistato all’ultimo torneo ranking, qualche incognita legittima rimaneva. Luca non si lascia così sfuggire il risultato più ambito al suo ultimo anno di cadetto. L’altro oro, quello di Elia Guzzi (cat. -73kg), va a coronare un anno colmo di successi. Elia ha infatti ottenuto eccellenti risultati sia in territorio elvetico che a livello internazione, partecipando pure ai campionati europei giovanili di Sarajevo. L’atleta di casa nostra ha dominato la categoria esibendo un grande ritmo e continuità di combattimento, varietà di attacchi ed un ottimo lavoro a terra. Eccellente inoltre la sua prestazione negli juniores dove si è messo al collo una meritatissima medaglia di bronzo grazie ad uno spettacolare ippon di ko-uchi-makikomi. E’ di molti l’opinione che Elia abbia ottenuto questi importanti risultati grazie alla sua voglia innata di gareggiare ed il puro desiderio di vincere, di mettersi in discussione in caso di sconfitta per ripresentarsi nuovamente sulla materassina per dare il meglio di sé. E spesso ciò si traduce in un fattore di successo. Tra gli juniores Manrico Frigerio (Do Yu Kai Chiasso) ha confermato il terzo posto ottenuto lo scorso anno nella categoria -90 kg vincendo tre incontri per ippon, dopo essere stato sconfitto al primo dal ginevrino Laghzoun. Da segnalare inoltre la prova di carattere di Mattia Frigerio (Do Yu Kai Chiasso) che ha combattuto a sette settimane dalla lussazione alla spalla. Dopo avere vinto per ippon di uchi-mata il primo incontro, Mattia ha dovuto soccombere ai punti in semifinale e nella finale del terzo posto. In condizioni fisiche migliori probabilmente la medaglia sarebbe stata conquistata, ma il risultato ottenuto è sicuramente di tutto rispetto. A livello femminile Jasmine Radaelli (Judo Club Ceresio Caslano) si è presentata sulla materassina di gara per difendere il titolo nella categoria élite fino a 57kg nonostante delle condizioni fisiche poco ottimali che non le hanno permesso di emergere al massimo. Grazie alla sua lunga esperienza è riuscita ciò nonostante a giungere in finale dove ha subito però due ammonizioni concedendo così il podio alla nazionale Amaron. La medaglia d’argento conquistata è senz’altro un eccellente traguardo. Sul podio élite donne -52kg è salita inoltre Stephanie Cardone (Shung-Do-Kwan Bellinzona), pure lei non perfettamente in forma e che un po’ a fatica ha ottenuto la medaglia di bronzo. Cardone ha pure gareggiato nelle juniores dove però è stata sconfitta nella finalina per il terzo posto. La sorpresa in ambito femminile è invece giunta da Gilda Borasio (Do Yu Kai Chiasso) che con grinta, una buona condizione fisica e mentale, ha conquistato il bronzo al suo primo anno nelle categoria Under 17 fino a 52kg. Gilda, che si è imposta in tre incontri su quattro, ha saputo gestire la gara in modo eccellente. Al contrario delle previsioni le tre donne in gara hanno dato prova di carattere ottenendo ottimi risultati. Serena Ciresa, ha invece dovuto ritirarsi all’ultimo minuto, per un infortunio subito in allenamento. Per quanto riguarda gli altri ticinesi in gara, Giovanni Fuchs, Olmo Rigotti, Jonathan Rezzonico e Paride Maiocchi hanno perso al primo turno, traditi forse dall’emozione e dall’inesperienza, considerato che si trattata del loro esordio ai campionati assoluti. Luigi Mascaro, malgrado un buon inizio, ha poi perso il secondo turno ed il ripescaggio soprattutto a causa della superiorità fisica degli avversari. Non si è invece potuto prensentare sui tatami di gara Nicola Dal Pian, che ha subito un incidente, fortunatamente non grave, la sera precedente al torneo. Infine da Damian Waser si è avuta la conferma della sua scelta di voler proseguire la sua carriera in Italia, rinunciando così a far parte dei quadri nazionali svizzeri. Gli arbitri nazionali Marco Rossi, Marco Casada e Francesco Gambetta sono stati come al solito all'altezza della situazione. |