Se mi accorgo che qualcuno mi guarda con odio, non reagisco. Mi limito a fissarlo negli occhi, avendo cura di non trasmettergli alcuna sensazione d'ira o di pericolo. E il combattimento, prima ancora di cominciare è già finito. Il nemico da battere è dentro di noi. Le arti marziali non significano violenza, ma conoscenza di sé stessi e degli altri.» (Wang Wei, Maestro di Kung Fu e Tai Chi; 1996 ) Con arte marziale si intende una disciplina legata al combattimento che raccoglie al suo interno determinate pratiche e tecniche codificate fondate a loro volta su particolari principi fisici, culturali e filosofici. Lo sviluppo delle antiche discipline sportive in Cina sembra sia da collegare allo sviluppo di altre attività dell'uomo: l'agricoltura, l'artigianato, la guerra e l'intrattenimento. L'origine delle arti marziali giapponesi può ritrovarsi nella tradizione guerriera dei samurai e del sistema di caste che limitava l'uso delle armi ai membri delle classi guerriere, vietandone l'uso alla maggioranza della popolazione Il termine "budo" o via marziale, è relativamente recente, e viene usato per identificare la pratica delle arti marziali concepite come regola di vita, racchiudendo così le dimensioni fisica, spirituale e morale nell'ottica di un miglioramento, di una realizzazione o di una crescita personale. Molte arti di gendai budo e di koryu spesso sono evoluzione le une delle altre, ed è facile vedere parallelismi tra arti marziali (quali il kenjutsu col kendo, il ju-jitsu col judo o lo iaijutsu con lo iaidō). Documentazione in parte ripresa da wikipedia |